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La valutazione e le certificazioni in francese

Alliance française

Le certificazioni sono diventate oggi una preoccupazione centrale per tutti quelli che si interessano alla formazione. Ancora una volta, sono delle ragioni esterne, extrapedagogiche che pongono le certificazioni in primo piano. Il consenso generale sull’importanza dell’apprendimento in lingua crea un bisogno logico nel valutare le competenze. Le lingue sono diventate dei mezzi di comunicazione di cui nessuno può fare a meno. Il mondo del lavoro e lo stato planetario delle lingue favoriscono una trasformazione e l’emergenza di nuove certificazioni. La diversità delle situazioni, delle strutture, del pubblico necessita una varietà di diplomi. Le offerte si moltiplicano per soddisfare i bisogni delle imprese. Il mercato del lavoro spinge alla creazione di certificazioni più specifiche, più rapide e alla riforma di altre che sentono un obbligo vitale di modernità. La dimensione plurale delle certificazioni è quindi parte integrante di una realtà economica.

Tra le diverse strutture che propongono le certificazioni, ne sceglieremo tre per la notorietà e le loro specificità : l’Alliance Française, la Chambre de Commerce et d’Industrie de Paris e il Ministère de l’Education Nationale. Dobbiamo differenziare i test, fotografie temporanee del livello in lingua, dai diplomi e dalle certificazioni professionali destinate agli insegnanti di francese lingua straniera.

Questa presentazione non ha la pretesa di essere esaustiva. L’obbiettivo è solamente di presentare un ventaglio di possibilità e di aprire il dibattito sulla formazione per un insegnamento di qualità, una riconoscenza, una larga promozione e diffusione della lingua.

La valutazione e le certificazioni in francese

Le certificazioni sono diventate oggi una preoccupazione centrale per tutti quelli che si interessano alla formazione. Ancora una volta, sono ragioni esterne, extrapedagogiche che mettono le certificazioni al primo piano. Siamo tutti d’accordo nel dire che le lingue sono vitali. Sono diventate oggetti di consumo dei quali non possiamo fare a meno. Sapere una lingua straniera è ormai indispensabile nell’ambito lavorativo. Questa evidenza crea la necessità di valutare le competenze linguistiche.

La diversità delle situazioni, delle strutture e del pubblico necessita un ventaglio di diplomi. Le offerte si moltiplicano, si diversificano per adattarsi alla richiesta, sempre più presente e specifica, per soddisfare i bisogni delle imprese. La dimensione plurale delle certificazioni è quindi costitutiva di una realtà economica.

L’insegnamento del francese si effettua in diversi luoghi. All’estero: le Alliance Française e i Centri o Istituti culturali francesi, in Francia, bisogna aggiungere i centri universitari. Queste strutture hanno dato vita a vari diplomi che non hanno lo stesso valore, gli stessi obiettivi. Avvolte è difficile riconoscere i livelli e le competenze valutate. Inoltre, questi due poli d’insegnamento hanno adottato certificazioni del Ministère de l’éducation nationale o altre entità come la Chambre de commerce et d’industrie de Paris, per rispondere ai bisogni specifici del mondo del lavoro. Con l’arrivo del Quadro comune europeo di riferimento, le certificazioni già esistenti cambieranno e nuovi diplomi sorgeranno. Devono corrispondere all’internazionalizazzione del mondo universitario che privilegia sempre più gli scambi, alle esigenze delle imprese, attente al livello della lingua, ormai indispensabile e ai cambiamenti didattici nell’ambito della valutazione.

Per vedere un po’ più chiaro nel mosaico delle certificazioni, vi propongo di limitarci ai principali diplomi e test rilasciati in Italia : il DELF/DALF e DELF scolastico dal Ministère de l’Education Nationale e il TCF e TEF, due fotografie linguistiche, uno del Ministero, l’altro della Chambre de commerce et d’industrie de Paris (Camera di Commercio di Parigi). Ma esistono anche i diplomi dell’Alliance Française di Parigi, i diplomi della Camera di commercio e i diplomi universitari.

Essendo l’obbiettivo quello di presentare le certificazioni in francese presenti sul territorio italiano, cercare di capire i bisogni e di aprire il dibattito sulla formazione degli insegnanti per un insegnamento di qualità, e al di là di tutto ciò, una migliore diffusione della lingua francese, questa presentazione non ha la pretesa di essere esaustiva.

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Come già detto, le certificazioni corrispondono ai bisogni, suscitati dal mercato del lavoro. Parlare di mercato nell’ambito dell’insegnamento delle lingue, a prima vista, può sorprendere, stupire, dispiacere anche agli insegnanti. Come si può unire la pedagogia all’economia? Però, il mercato diventa onnipresente, al centro dei discorsi sulle pratiche. La percezione del mercato si organizza sullo schema di un discorso ampio: l’insegnamento in lingua impregnato di un valore politico innegabile, si avvicina sempre di più al mondo dell’economia. Si parla di una relazione di servizio, di una logica cliente-fornitore, di comportamenti di concorrenza… Quindi l’insegnamento si specializza, si adegua a obiettivi, amplia l’offerta di corsi per rispondere ad una domanda sempre più precisa degli studenti e delle imprese.

Inoltre, l’associazione tra economia e pedagogia si iscrive nel quadro di una restrizione del budget nazionale, almeno in Francia. Oggi, si deve fare di più e meglio con meno! Questo richiede innovazione ma rappresenta anche una minaccia per la natura e il senso stesso dell’educazione. Ogni dispositivo di formazione viene calcolato in termine di utilità e convenienza economica. Per molto tempo, questa domanda non veniva posta, pareva impensabile paragonare il commercio al mondo dell’insegnamento. Oggi, però, si parla di commercio delle lingue, in quanto servizio, competenze da vendere sul mercato del lavoro.

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Questa introduzione sul rapporto economia-pedagogia mi sembrava importante per dimostrare l’origine dell’importanza delle certificazioni, diventate ormai indispensabile per garantire a tutti il più solido bagaglio, necessario per lavorare, continuare gli studi, viaggiare, fronteggiare le trasformazioni sociali, integrarsi nella società attuale.

In Italia, il boom delle certificazioni è avvenuto con il Progetto Lingue 2000. Determinato nel tempo, da gennaio 2000 a gennaio 2003, aveva per obbiettivo di rispondere all’obbiettivo europeo ” minimo 2 lingue comunitarie “. Le scuole che volevano presentare gli studenti, potevano richiedere fondi pubblici per soddisfare le esigenze di preparazione ed iscrizione. Da allora, ogni studente può ottenere un diploma esterno, rilasciato dagli enti certificatori, convenzionati dai ministeri francese e italiano (Alliances Françaises o Centres, Instituts Culturels). E’ senza dubbio un elemento di motivazione supplementare nell’imparare la lingua. Ancora una volta il lato economico entra nell’ambito scolastico : la gratuità totale dell’iscrizione alle certificazioni esterne e ai corsi di preparazione ha contribuito al successo del progetto. Dalla fine delle sovvenzioni attribuite alle scuole, abbiamo assistito ad una crescente diminuzione delle iscrizioni. Anche se la maggior parte delle famiglie continua ad iscrivere i figli alle certificazioni, paga i diritti d’iscrizione ed i corsi di preparazione con docenti madrelingue. Il governo ha dato l’impulso per ciò che è diventato ormai un complemento integrato al sistema scolastico italiano. Il Progetto lingue 2000, malgrado i problemi, ha senz’altro, contribuito allo sviluppo dell’insegnamento delle lingue comunitarie.

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A richiesta degli insegnanti di francese in Italia, nel 2000, il governo francese ha adattato il diploma DELF, alle scuole. E’ composto di 2 livelli corrispondenti al A2 e al B1 del Quadro europeo di riferimento. Ogni livello valuta le 4 competenze (comprensione ed espressione scritta e orale). Le sessioni hanno luogo 2 volte l’anno, in primavera e in autunno. Nel 2003, più di 17.000 candidati si sono presentati e quasi 3.500, per la sola zona di Roma.

Il Diploma DELF, sia quello per le scuole che quello classico, è ufficialmente rilasciato dal Ministero dell’ Educazione Nazionale francese. Il DELF (Diplôme d’études en langue française) e il DALF (Diplôme approfondi de langue française) sono nati in Francia nel 1985 per permettere di valutare le competenze linguistiche degli stranieri. Certificano il livello di conoscenza e l’acquisizione della lingua francese. L’obbiettivo del Ministero era triplice : proporre esami che prendono in considerazione le diversità ed i ritmi di apprendimento, oltrepassare la concezione centrale per appoggiarsi sulle competenze locali, prolungare la metodologia comunicativa con prove incentrate sui sapere-fare e non solo sulle competenze accademiche. Ancora oggi, le prove valorizzano la capacità del candidato ad adattarsi, a utilizzare le proprie competenze in ogni situazione della vita quotidiana. Nella valutazione sono assegnati punti per i rischi presi dal candidato.

Non ci sono pre-requisiti per presentarsi a questi diplomi. Nel 1992 e nel 2000, hanno subito trasformazioni per semplificare le prove e l’organizzazione amministrativa. Sono stati creati 2 test che permettono di presentare il diploma avanzato senza dover sostenere le prove del livello inferiore. La riconoscenza di questi diplomi è internazionale.

A poco a poco, queste certificazioni si sono diffuse e ora coprono l’insieme della rete della cooperazione francese all’estero : più di 642 centri di esami in 123 paesi. Nel 2000, 250.000 candidati si sono presentati al DELF.

Il DELF comprende 2 livelli, ciascuno rappresenta un diploma distinto.

  • Il DELF 1° grado corrisponde alle competenze fondamentali del francese, attesta che il candidato è capace di comunicare in tutte le situazioni della vita quotidiana.
  • Il DELF 2° grado corrisponde ad un approfondimento delle competenze con una conoscenza degli aspetti della società francese e un approccio della lingua di specialità, scelta dal candidato.

Il DALF corrisponde ad un perfezionamento per studi universitari in Francia. Lo studente titolare del DALF è capace di seguire corsi universitari. Con questo diploma, lo studente non ha bisogno di presentare i test linguistici d’ingresso.

Questi diplomi si presentano secondo diverse unità.

  • Il DELF 1° grado comporta 4 unità : A1, A2, A3, A4
  • Il DELF 2° grado, 2 unità : A5, A6
  • E il DALF, 4 unità : B1, B2, B3, B4

Ogni unità è valida a vita ma bisogna avere tutte le unità per ottenere il diploma. Si possono presentare in un ordine qualsiasi a secondo delle competenze da valutare e in tutti centri del mondo. Questa libertà permette allo studente, un apprendimento progressivo, secondo il proprio ritmo. Si rilascia un certificato per ogni unità e un diploma quando tutte le unità sono state acquisite.

Ogni unità si definisce da un obbiettivo prioritario (A2, expression des idées et des sentiments) e da un livello diverso. Ogni unità corrisponde più o meno a 100 ore di lezione.

L’organizzazione amministrativa del DELF è centralizzata dalla riforma del 2000. La commissione nazionale assicura l’armonizzazione di queste certificazioni in tutti centri di esami, propone un calendario comune, elabora i temi degli esami, centralizza i risultati, rilascia attestati e diplomi. Ogni centro di esame organizza la sessione, corregge le prove e manda i risultati.

Tutte le persone di nazionalità straniera si possono iscrivere senza diploma, né preparazione specifica. I diplomi sono progressivi e un candidato che si vuole iscrivere al DALF, deve prima ottenere il DELF o superare un test di controllo.

A secondo dei paesi, dei bisogni e delle scelte nelle politiche linguistiche, il DELF incontra un valore diverso. Per esempio, in Grecia, il DALF permette di ottenere l’abilitazione all’insegnamento, in Spagna, è riconosciuto in tutte le università e permette di ottenere borse di studio, in Messico, rappresenta un incentivo per la carriera ed è fattore di aumento di stipendio per i dipendenti statali.

Questi diplomi conosceranno una riforma importante nel 2005. L’obbiettivo di questo cambiamento è di essere completamente in conformità rispetto al quadro europeo di riferimento. Per ora, sappiamo poche cose : ci saranno 6 diplomi, 1 per ogni livello del Quadro Europeo, 4 diplomi per il DELF scolastico dal A1 al B2. Il Ministero ci informerà ufficialmente a settembre 2004, saranno organizzate delle formazioni per i docenti e ne parleremo a lungo durante il congresso dei professori di francese in ottobre 2004. Fin d’ora, è importante lavorare con gli studenti sulle competenze. Le prove, a disposizione sul nostro sito www.alliancefr.it, non possono sostituire un lavoro profondo, possono solo rassicurare i ragazzi.

I test sono molto apprezzati attualmente. Non sono diplomi, né esami ma test di livelli. In quanto tale, non è una pratica innovatrice. Tutte le scuole di lingue hanno sempre avuto dei test per poter posizionare gli studenti a secondo del livello. Ma l’innovazione consiste nel mettere sul mercato, strumenti che fino ad oggi erano interni. Valutazione molto precisa per competenza e in perfetto adeguamento con il Quadro europeo di riferimento.

I 2 test presenti sul mercato : il TCF e il TEF sono molto simili. Sono strumenti che permettono in modo semplice e rapido di valutare le conoscenze della lingua. E’ una fotografia istantanea linguistica del livello dello studente al momento dell’esame. Viene posizionato su una scala di 6 livelli, secondo il Quadro Europeo. Hanno una validità di 2 anni. Seguono una metodologia molto rigorosa. Le correzioni sono centralizzate e fatte tramite uno scanner. Qualsiasi sia la sessione, i risultati si possono paragonare in modo completamente obbiettivo. Detti test comprendono 3 prove obbligatorie che valutano il lessico, la struttura e la comprensione scritta e orale e 2 prove facoltative, espressione scritta e orale. Il candidato può scegliere le competenze da valutare secondo le proprie esigenze.

Le sedi di esame possono organizzare sessioni a richiesta, senza calendario fisso, come avviene invece per il DELF. La prossima sessione all’Alliance française di Roma è prevista il 27 maggio prossimo.

L’unica differenza tra questi due test è la loro origine:

  • Il TCF (test de connaissance du français) è stato creato dalla commissione del DELF nel 1999. E’ uno strumento diverso dal DELF con finalità e pubblico diversi. Però sono complementari: il TCF permette, secondo il livello raggiunto, un accesso diretto al DALF.
  • Il TEF (test évaluation du français) è stato lanciato dalla camera di commercio nel 1998. 150 centri nel mondo sono accreditati per organizzare delle sessioni ma tutto viene centralizzato da Parigi che concepisce le prove, le corregge e rilascia il certificato.

I diplomi dell’Alliance française di Parigi

L’Alliance Française è nata, a Parigi, nel 1883. Ha per vocazione di insegnare e di promuovere la lingua e la cultura francesi. Riconosciuta come struttura di utilità pubblica, viene sovvenzionata dal governo francese. In conformità alla legge 1901, questa associazione non ha scopo di lucro, è autonoma e di diritto locale.

L’Alliance Française di Parigi rilascia diplomi per tutti gli stranieri la cui lingua materna non sia il francese. Sono riconosciuti in più di 138 paesi grazie alla rete mondiale delle Alliance Française. Tra di essi troviamo il DAEFLE (diplôme d’aptitude à l’enseignement du français langue étrangère) per la formazione degli insegnanti. Nessun requisito. Grande libertà nel ritmo. 6 moduli.

Tutte queste certificazioni si adeguano al Quadro Europeo di Riferimento e attestano competenze linguistiche iscritte nel cadro di riferimento ALTE (Associazione dei centri di valutazione in Europa) di cui l’Alliance Française è membro fondatore.

Il ruolo dell’Alliance Française di Roma nelle certificazioni francesi in Italia

L’Alliance Française de Rome, che festeggia i 10 anni alla fine del mese con una settimana di festività, ha diverse funzioni:

  • – in quanto scuola di lingua francese, è la vetrina linguistica dell’Ambasciata di Francia presso il Quirinale,
  • – ospita la Federazione delle Alliances Françaises d’Italia; ad oggi 59,
  • – nell’ambito delle certificazioni, è la sede di esami per quattro regioni, Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise; ci occupiamo non soltanto di organizzare le sessioni ma anche della formazione degli insegnanti alla preparazione degli studenti al diploma,
  • – oltre al centro di esami, l’Alliance Française di Roma è Centro Pilota, a questo titolo, si occupa della coordinazione dei 29 centri di esame in Italia, che possono essere sia Alliance che Centri o Istituti culturali françesi. È in relazione quotidiana con il CIEP, il Centre International d’Etudes Pédagogiques del Ministère de l’éducation nationale.
  • è sede di esami per il DELF/DALF/DELF scolaire, TCF, TEF, DAEFLE.

L’insegnamento delle lingue non è statico, progressa, si sviluppa, si trasforma dall’interno. Non esiste solo il mondo dell’insegnante nella sua aula. Il suo lavoro e le sue pratiche didattiche dipendono dal mondo esterno : quello amministrativo, della scuola o della struttura dove insegna, quello degli studenti con i loro bisogni in lingua, quello dell’economia che crea i bisogni che inducono all’offerta di corsi che guida i professori verso certe scelte pedagogiche.

La diffusione, la promozione e quindi le certificazioni fanno parte integrante di queste mutazioni. Nuove certificazioni nascono, più semplici, più specifiche, altre si modernizzano. E noi, gente di insegnamento, noi, specialisti in lingue, ci abituiamo a poco a poco e ci avviciniamo con cautela al mondo dell’economia. Forse abbiamo bisogno di tempo per diventare più esperti in scienze sociali ma questa è la condizione della creazione di una vera politica linguistica per la diffusione e la promozione della lingua francese nel mondo.