Cerca

Il cerchio e il faccia a faccia

Preparazione al laboratorio

Dopo aver fatto l’Ora di ascolto nelle mie classi avevo notato che effettiva­mente il profitto era stato maggiore rispetto a quello ottenuto con le altre moda­lità di svolgere l’Ascolto autentico. Questo lo avevo osservato attraverso vari “termometri” che sono per noi insegnanti quello dell’interessamento, della vo­glia di partecipare alla lezione, di comunicare con il compagno, il coinvolgimen­to, la concentrazione. È stato vedendo gli studenti comunicare con gli occhi guardandosi in faccia con molta intensità che mi è venuta l’idea di scegliere co­me tema del laboratorio Diverse collocazioni del registratore, dell’insegnante, degli stu­denti nell’aula durante l’ascolto e diversi orientamenti delle sedie durante la consultazione a coppie possono influenzare il grado di successo della lezione?

Il cerchio intorno al registratore favorisce un campo comunicativo limitato ai soli studenti, l’insegnante ne è escluso. Lo studente diventa attivo, autono­mo, non cerca rassicurazioni dall’insegnante poiché l’insegnante è al di fuori del cerchio.

Il “faccia a faccia” è una posizione spontanea che si crea quando si vuole comunicare con l’altro? Penso per esempio nella vita quotidiana, se vada a cena al ristorante con una persona che m’interessa cerco di stargli di fronte, perché voglio vedere ogni espressione. Voglio osservarlo e che possa anche lui osservar­mi nel modo più coinvolgente e più completo possibile. Nello stesso modo nel confronto faccia a faccia lo studente viene a trovarsi in una situazione in cui si crea una “complicità” che esclude l’intervento degli altri al di fuori della coppia e favorisce la voglia di approfondire insieme accrescendo così la loro conoscenza della lingua.

Mi sono messa alla ricerca di una classe che non avesse mai fatto né l’ascolto in cerchio né il confronto faccia a faccia. Ma non ce n’erano. Allora ho chiesto a Rita Granone, che cominciava una classe di principianti, di abituare gli studen­ti a rimanere in semi cerchio durante tutta la lezione di Ascolto autentico e in cop­pia uno accanto all’altro durante il confronto. Dopo la terza settimana (70 ore di lezioni) ho fatto la prima registrazione (quella che in seguito viene chiamata lezione A). La collocazione del registratore, degli studenti e dell’insegnante è così come è sempre stata.

Il giorno seguente ho chiesto a Rita di far sedere gli studenti in cerchio intor­no al registratore e di formare fin dalla prima consultazione delle coppie in cui gli studenti si trovano faccia a faccia. Ho registrato la seconda lezione (d’ora in poi lezione B).

In più c’è da sottolineare che lo studio della prossemica attraverso queste due registrazioni porta l’insegnante a essere critico rispetto al proprio ruolo in classe. L’insegnante è presente in quanto datore del compito e suggeritore dell’attività. Ma assente in quanto osservatore‑giudicante e suggeritore di contenu­ti legati al materiale. Ed è con questo stesso spirito che abbiamo voluto realizzare il nostro laboratorio. Agli partecipanti abbiamo fornito il materiale: video A e B, i fogli A e B e abbiamo dato i vari compiti per favorire lo sviluppo delle loro proprie osservazioni, osservazioni che hanno elaborato fra di loro. (RR)

Il laboratorio

Ai partecipanti a questo laboratorio (8‑9 per gruppo), disposti in semicer­chio attorno al televisore, è stato spiegato che avrebbero assistito alla visione di alcune fasi di due lezioni videoregistrate di Ascolto Autentico (lez. A, lez. B). Le lezioni erano state svolte in una classe di principianti, che avevano già fatto una settantina di ore del corso di italiano. Per la lezione A era stato usato come ma­teriale di ascolto il brano della 1° attività della 9° unità del libro Comunicare subito[1]Per la lezione B (registrata il giorno seguente, nella stessa classe, con gli stessi studenti), era stato utilizzato il brano della 7° attività della 9° unità del libro. La durata di ognuno dei due ascolti era di cinque minuti.

Lo schema seguito per entrambe le lezioni era stato il seguente:

  • 1° ASCOLTO
  • 2° ASCOLTO
  • 1° CONFRONTO a coppie
  • 3° ASCOLTO
  • 2° CONFRONTO a coppie
  • 4° ASCOLTO
  • 3° CONFRONTO a coppie cambio del partner
  • 4° CONFRONTO a coppie
  • 5° ASCOLTO

ecc..

I partecipanti al laboratorio avrebbero visto delle due lezioni le seguenti fasi:

  • 1° ASCOLTO
  • 1° CONFRONTO
  • 3° ASCOLTO
  • 4° CONFRONTO

Spiegato tutto questo, è stato distribuito un primo foglio ed è stato dato ai partecipanti il compito di annotarvi, durante la visione della lezione A, il comportamento, l’atteggiamento, il coinvolgimento, la postura degli stu­denti, l’interazione fra di essi, la prossemica.

Alla fine della visione delle lezioni A, è stato distribuito un secondo foglio.

Il compito dei partecipanti, guardando la lezione B, sarebbe stato, oltre quello detto precedentemente, anche quello di disegnare la disposizione degli studenti, dell’insegnante, del registratore durante la lezione di ascolto.

Al termine di questo lavoro, i partecipanti al laboratorio sono stati divisi pri­ma in coppie, poi in gruppi di 3‑4, ed invitati a confrontare le loro osservazioni e, in particolar modo, le differenze notate tra le due lezioni.

Questo invito ha stimolato in ogni gruppo interessanti ed animate discussio­ni, che si sono concluse unanimemente con il riconoscimento della maggiore ef­ficacia della disposizione degli studenti in cerchio attorno al registratore durante l’ascolto e faccia a faccia durante il confronto a due. Come ulteriore conferma della validità di questa conclusione è stata infine distribuita la lettera in cui Bill, uno degli studenti che aveva assistito ad entrambe le lezioni, ha espresso il suo parere molto positivo.

[1] di Rita Luzi Catizone, Giorgio Piva, Christopher Humphris, Edizioni Dilit 1981