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Ascolto autentico differenziato

Insegnanti! Vi sentite addosso lo sguardo prostrato, irritato, rassegnato, annoiato, dello/a studente/essa quando alla 5° volta di un Ascolto autentico pronunciate la parola che lei/lui teme e odia di più: “Riascoltate!”. Vi viene un piccolo senso di colpa, nonostante siate convintissimi della validità di tale attività, a chiedere allo studente di trovare interessante un brano di ascolto che invece non sembra aver colpito il suo interesse più vivace? Provate l’Ascolto autentico differenziato.

I vostri studenti ritroveranno il sorriso e non potrete tenerli più seduti sulla sedia a cui immancabilmente si affezionano come alla coperta di Linus. Passo alla ricetta.

Ho un corso avanzato; studenti interessati ai fenomeni sociali italiani. Quattro sono di lingua tedesca, una giapponese, una americana, una spagnola e un latino-americano. Abbiamo precedentemente letto un articolo sulla mafia. Voglio e, per fortuna trovo, materiale di ascolto autentico relativo a questo tema o affine.

Ho due registrazioni su 2 diverse cassette di due interviste prese dalla radio: un’intervista a Rocco Chinnici sulla mafia ed un’intervista ad un giovane calabrese che si è ribellato all’usuale reclutamento di manodopera da parte della criminalità organizzata. Entrambi i brani hanno una durata di circa 4 minuti.

Prima che cominci la lezione sistemo un registratore in una classe attigua alla mia che chiamerò aula B, vuota. Scrivo alla lavagna: “Un’intervista a Rocco Chinnici”.

Al momento di cominciare l’attività chiamo per nome, vicino a me, 4 studenti che chiamerò gruppo B. (Due dei 4 dovranno essere tedeschi.) Gli dico di uscire e di andare nell’aula destinata a loro.

Usciti loro, scrivo alla lavagna: “Intervista a Vincenzo”. Posiziono il registratore e dico agli studenti rimasti, che chiamerò gruppo A, di sedercisi intorno. Li informo che ascolteranno, appunto, un’intervista con questo giovane calabrese. Uno di loro, più vicino al registratore, lo manovrerà. Hanno il compito di ascoltare 3 volte prendendo appunti. Scappo nell’altra aula. Mi aspettano un po’ incuriositi anche se hanno già capito che è un esercizio d’ascolto. Do a loro le stesse istruzioni. Esco. Tendo l’orecchio per sentire se le cose vanno avanti lisce.

Quando sento che il gruppo A ha finito, entro e assegno loro numeri da 1 a 4 (i due parlanti tedesco sono in 1° e 5° posizione). Mettendoli poi in coppie gli dico di raccontarsi quello che hanno capito. Hanno 3-4 minuti per farlo.

Vado nella classe B e do istruzioni analoghe. (Qui i 2 parlanti tedesco sono in 2° e 4° posizione.) Scaduto il tempo dico ad entrambi i gruppi di riascoltare una volta.

Alla fine di questo 4° ascolto cambio le coppie evitando che le persone di lingua tedesca si trovino insieme. Hanno ancora 3-4 minuti per socializzare. Dico poi di riascoltare una 5° volta. Alla fine dico di socializzare ancora cambiando compagno/a. A questo punto, in entrambe i gruppi, i parlanti tedesco si troveranno insieme. Questa situazione capita spesso proprio perché sono in maggioranza. Hanno dimestichezza e parlano italiano naturalmente, senza problemi o resistenze.

Dopo 3 minuti faccio riascoltare una 6° volta. Mentre ascoltano organizzo l’incontro tra i due gruppi. Alla fine del 6° ascolto entro nella classe A. Chiedo agli studenti del gruppo A di spostarsi nella classe B e cercare la persona che ha il numero corrispondente al loro, così non ci saranno parlanti tedesco insieme. Vado con loro. Il momento dell’incontro si è già caricato di attesa, che trova soddisfazione quando, seduti in coppie, scoprono che hanno ascoltato 2 brani diversi. Questa scoperta è vivacizzante e provoca molta curiosità.

Hanno 3 minuti. Il fatto che i due argomenti siano così interessanti e che loro siano quindi molto motivati è un fattore importante. Interrompo la socializzazione. Il gruppo A torna nella sua classe mentre dico al gruppo B di riascoltare una 7° volta. Così pure al gruppo A. Alla fine di questo ascolto dico al gruppo B di andare nella classe A e formare coppie: i numeri pari con un altro numero pari diverso da quello con cui hanno già socializzato e per i dispari la stessa cosa. Anche il fatto di usare entrambe le aule è un elemento di varietà dell’attività. Dopo 4 minuti interrompo la socializzazione. Ricreo nella stessa classe i due gruppi che, in cerchio, e separati tra loro, mettono insieme tutte le informazioni avute dall’altro gruppo.

Tempo impiegato: 40-45 minuti.