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Xemxi ftit imsahhab

Il primo giorno, la prima lezione, il primo livello, la prima impressione, la prima reazione, tutti questi elementi riescono, anche dopo anni di insegnamento a farmi sentire quel leggero disturbo nello stomaco. La mancanza di certezze da parte dell’insegnante su cosa si troverà davanti e in un modo uguale, se non maggiore, da parte degli studenti, fanno che questo primo contatto sia così pieno di significato che può determinare o almeno avere un ruolo significativo su come si svolgerà tutto l’anno scolastico. Consapevoli di questo, la nostra entrata nel mondo interno dello studente deve essere fatta in tal modo che la nostra persona e in modo indiretto la nostra conoscenza non siano vissuti dallo studente come una imposizione sul suo mondo stabile di certezze linguistiche ma piuttosto come un invito caloroso ed affettivo per un esplorazione giocosa in un mondo diverso e allo stesso tempo pieno di scoperte e di divertimento. Perciò è di primaria importanza che dalla prima lezione noi siamo capaci di trasmettere quelle sensazioni in un ambiente che coinvolga lo studente in tutta la sua intimità sia quella affettiva che quella intellettuale.

Per il Seminario Internazionale avevo il compito di presentare una lezione dimostrativa in una lingua ‘strana’. Essendo maltese di origine, la scelta era ovvia. Il problema era cosa e come. Il maltese è una lingua semitica che si parla nelle Isole dell’arcipelago maltese che si trovano nel centro del mediterraneo a circa 200km sud della Sicilia. A causa della sua posizione strategica, Malta è stata sempre colonizzata dalle potenze di ogni epoca partendo dai Fenici ed arrivando agli Inglesi. Naturalmente tutti questi invasori hanno lasciato tracce del loro passaggio sulla vita, abitudini e non di meno sulla lingua che si parla oggi. Ma per ritornare al problema: io cercavo qualcosa che fosse capace di superare la fragilità iniziale dello studente e in più dargli quella fiducia necessaria per andare avanti e giocare con l’attività proposta. Con questi presupposti mi sembrava logico che l’elemento fondamentale per arrivare a questo traguardo fosse il contesto; cioè dovevo presentare qualcosa che contenesse una abbondanza tale di elementi, un input ricco tale, per cui il contesto fosse facilmente riconoscibile dalla maggioranza degli studenti. Una volta stabilito questo la scelta era abbastanza facile. Ho chiesto ai miei genitori a Malta di registrare le previsioni del tempo dalla televisione maltese e di mandarmi diverse notiziari sulle previsioni del tempo dai giornali locali, quindi ho passato la registrazione video su una cassetta audio. A questo punto il più era fatto: avevo un ascolto autentico, due letture autentiche che potevo usare come foglio di lavoro e inoltre la registrazione video. L’ascolto in sé, come tutte le previsioni del tempo, consisteva in una serie di frasi brevi che descrivevano le condizioni climatiche con le rispettive temperature massime e minime e le direzioni del vento e del mare e inoltre le temperature medie delle principali città europei. Le previsioni del tempo tratte dai giornali, delle quali una soltanto corrispondeva all’ascolto e naturalmente alla registrazione video, recavano in modo più sintetico la stessa informazione.

Con quel leggero disturbo allo stomaco sono entrato in classe per affrontare la prima delle quattro lezioni dimostrative. Ho salutato i miei studenti in maltese e aiutandomi con i gesti, ma sempre parlando in maltese, gli ho spiegato che avremmo ascoltato un brano autentico per due volte di seguito, dopodiché il loro compito sarebbe stato quello di usare la loro immaginazione e scambiare le loro impressioni con la persona accanto. Detto ciò gli ho chiesto di formare un cerchio intorno al registratore e dopo alcuni minuti di rilassamento abbiamo cominciato ad ascoltare. Dopo il primo ascolto le facce degli studenti erano un po’ confuse ma già a metà del secondo ascolto le espressioni cominciavano a cambiare e infatti nel momento in cui ho spento il registratore c’è stato fra loro un vivace scambio di impressioni. Orecchiando qui e là ho notato con una certa soddisfazione che avevano capito di che cosa si trattava; il loro atteggiamento corporeo durante il terzo ascolto indicava la loro volontà di partecipare a questo gioco di nuove scoperte. Dopo un breve scambio sempre con lo stesso partner, ho cambiato le coppie e siccome alcuni studenti mi hanno chiesto il significato di alcuni suoni o parole ho scritto l’equivalente in Maltese di “ Cosa significa xxxxx in Italiano ?”. A questo punto per stimolare di più il loro coinvolgimento ho tirato fuori le due previsioni tratte dai giornali e parlando sempre in maltese gli ho chiesto di scegliere quello che secondo loro corrispondeva all’ascolto. Una volta visto che tutti avevano deciso, ho acceso il registratore per la quarta volta perché potessero avere una verifica personale della loro scelta e immediatamente dopo gli ho fatto vedere la registrazione video. La lezione era finita.

Durante il feedback con i partecipanti ho notato con piacere che gli obiettivi che mi ero prefissato erano stati raggiunti. L’ansia di affrontare per la prima volta una lingua di cui lo studente ha pochissime o nessuna certezza è stata dissipata presentando una attività, l’Ascolto autentico, nota per la difficoltà di essere pienamente accettata, che conteneva una abbondanza tale di elementi, da consentirgli di stabilire con una certa facilità un contesto possibile. Altri possibili esempi di testi di questo tipo (sempre tratti dalla TV) possono essere le informazioni stradali, la lettura dei programmi TV, oppure l’elencazione degli eventi culturali della settimana o del mese.

Secondo me, lo scopo primario di questo tipo di attività, specialmente durante il periodo iniziale di un corso di principianti, e di pian piano trasformare quella iniziale fragilità dello studente in fiducia in se stesso e nei suoi capacità di affrontare questa strana lingua in un modo giocoso. È altrettanto importante che in questa prima fase (e anche dopo se è possibile) l’insegnante si trattiene da fare qualsiasi tipo di valutazione ma lascia lo studente la possibilità di esplorare questa nuova frontiera.